Un altro timore legato all’uso di Vision Pro negli spazi pubblici è l’isolamento sociale. Se da una parte l’hardware di Apple include delle modalità per interagire contemporaneamente con il mondo virtuale e quello reale, offre anche funzioni che consentono di immergersi completamente in uno spazio digitale rimuovendo ogni elemento del nostro ambiente tangibile.

La mancanza di relazioni sociali ha notoriamente conseguenze importanti sulla salute, e secondo i dati dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie è associata a un aumento del 29% nel rischio di malattie cardiache, del 32% del rischio di ictus e del 50% nell’incidenza di demenza.

Scene come quelle che ci arrivano dagli Stati Uniti – che sembrano provenire direttamente da una realtà distopica – stanno per diffondersi anche in altre parti del mondo. Secondo recenti indiscrezioni, infatti, il gigante di Cupertino si sta preparando a portare il suo visore anche in diversi mercati internazionali.

I media asiatici riferiscono per esempio che Apple è vicina a completare il processo di registrazione del dispositivo presso il ministero dell’Industria e dell’Informatica della Cina, per poi iniziare a vendere il visore nel paese al più tardi entro maggio. A metà dello scorso anno, Bloomberg ha invece riferito che Vision Pro sarebbe sbarcato nell’Unione europea e nella regione Asia-Pacifico all’inizio del 2025, con Francia, Germania, Cina, Giappone, Corea del Sud, Hong Kong e Australia in prima fila.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.

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