Avvertimento di Netanyahu agli Hezbollah aprendo il consiglio dei ministri: “Dovrebbero imparare quanto Hamas ha già appreso negli ultimi mesi. Nessun terrorista è immune”. Israele, ha aggiunto, intende consentire agli abitanti del nord, sfollati per i bombardamenti, di tornare alle loro case in condizioni di sicurezza. “Questo è il nostro obiettivo comune e operiamo con responsabilità per conseguirlo. Se potremo, lo faremo per via diplomatica. Altrimenti useremo altre vie”. Secondo il ministero della Sanità della Striscia guidato da Hamas, sale a 22.835 il bilancio dei morti a Gaza. Fonti dei media palestinesi rilanciate da Times of Israel riportano la morte, in un attacco aereo israeliano di oggi nel sud di Gaza, di Ali Salem Abu Ajwa, nipote dello sceicco Ahmed Yassin, che fondò Hamas a Gaza nel 1987 e ne fu il leader spirituale finché non fu ucciso nel 2004.

Un massiccio lancio di razzi dal Libano meridionale viene segnalato nella alta Galilea, in particolare nella citta’ di Kiryat Shmona e nei villaggi vicini. Lo riferiscono i media secondo cui in quell’area risuonano in continuazione sirene di allarme. Sotto attacco anche un’area vicina al monte Hermon (al confine fra Siria, Libano ed Israele) dove sono esplosi almeno otto razzi provenienti dal Libano. L’esercito israeliano ha risposto a quegli attacchi, aggiorna la radio pubblica Kan. Finora non si ha notizia di vittime. 

Due giornalisti sono rimasti uccisi in un raid Israeliano a Khan Yunis, riferisce l’agenzia Wafa: si tratta di Mustafa Abu Thraya e Hamza Dahdouh. Quest’ultimo sarebbe il figlio di un noto giornalista di Al Jazeera, Wael Al-Dahdouh, la cui storia fece il giro del mondo: apprese mentre era in un ospedale per girare un servizio sugli attacchi israeliani quando ricevette la notizia che un raid aveva sterminato gran parte della sua famiglia, come ricorda l’agenzia Anadolu. 

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