Sempre Grezzo: il trailer ufficiale del documentario dedicato al celebre rapper italiano

Narrato da Elio Germano, e con la partecipazione di musicisti come Salmo, Coez, Jovanotti e Piotta, il film racconta la storia della storica voce dei Cor Veleno morto nel 2016. Ecco il trailer e la sinossi ufficiale di Primo – Sempre Grezzo, che verrà presentato al RIFF Rome Independent Film Festival.

Nel programma del RIFF – Rome Independent Film Festival 2023, che si terrà dal 16 al 24 novembre in due note sale della Capitale come il cinema Troisi e il Nuovo Cinema Aquila, ci sarà anche un documentario dedicato a Primo, all’anagrafe David Maria Belardi, il rapper prematuramente scomparso nel 2016 che, che nella sua ventennale carriera con i Cor Veleno si è affermato come una delle più grandi voci del rap italiano.
Diretto da Guido M. Coscino, il film si intitola Primo – Sempre Grezzo, vede Elio Germano coinvolto come voce narrante mentre a firmare la produzione è Mauro Belardi. Tra i tanti noti protagonisti della scena musicale italiana che hanno dato la loro testimonianza in questo documentario ci sono Squarta, Grandi Numeri, Jovanotti, Piotta, Ibbanez, Salmo, Coez, Gemitaiz, Tormento, Danno, Masito, Ice One, Amir, Detor, Zambo, Gabbo, Roy Paci, Niccolò Celaia, Ensi, Ill Grosso, 3D e Shocca.
Ecco di seguito trailer e trama ufficiali del documentario Primo – Sempre grezzo, che verrà distribuito da Ulalà Film&co.

Primo – Sempre Grezzo esplora la vita di Primo, che nella sua ventennale carriera con i Cor Veleno si è affermato come una delle più grandi voci del rap italiano. Attraverso materiale d’archivio e le testimonianze di chi ha segnato il suo percorso, il film si sviluppa come un’indagine sulla sua esistenza artistica, raccontando una generazione di musicisti che ha cambiato la storia di questo genere. Un lavoro di ricerca d’archivio durato sette anni, in cui il carattere inedito del materiale rappresenta il punto di forza dell’opera, che svela l’intreccio tra la vita e l’arte di Primo attraverso le sue parole e il suo vissuto.
I diversi formati d’archivio evidenziano la parabola evolutiva dei supporti di ripresa, restituendo un linguaggio visivamente sperimentale in un’operazione a proposito di cui il regista – autore dei documentari Mvula o il mito della pioggia, Il viaggio di Adamo e Le città dell’oro – dichiara: “Da subito ho iniziato a concepirlo come un film raccontato attraverso gli archivi, con l’intento di recuperare qualsiasi tipo di materiale che potesse riguardarlo, contattando tutte quelle persone che in qualche modo lo hanno accompagnato nella sua ventennale carriera o che hanno inciso nella sua sfera privata. Il reperimento dei materiali e la conduzione delle interviste su cui è strutturato il film mi hanno portato in viaggio attraverso tutto il Paese alla ricerca di backstage, provini, live, negativi, materiali web, radio e televisivi che costituiscono le fonti di un bacino audiovisivo estremamente vasto ed eterogeneo”.

 

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