Una sterminata distesa di carri armati, d’ogni modello e in qualsiasi condizione, filmata dalla tv delle forze armate russe nei piazzali dell’officina di riparazione numero 61. Sono i veicoli corazzati danneggiati durante le battaglie in Ucraina o quelli – che si notano per la ruggine sulla superficie – recuperati dai magazzini sovietici. Tutti vengono rimessi in condizione di combattimento, provvedendo spesso a migliorare la dotazione di radio e potenziare la protezione con le “difese reattive” che esplodono verso l’esterno al contatto con i missili. Il Cremlino ha attivato diversi di questi impianti industriali, dove i tecnici lavorano su tre turni ventiquattro ore al giorno. L’officina numero 103, ad esempio, si occupa di ripristinare i vetusti tank T62 dell’Armata Rossa, risalenti agli anni Sessanta: ne sarebbero stati inviati al fronte quasi ottocento, usati come artiglieria mobile contro l’offensiva ucraina. L’impianto numero 61 – le fabbriche hanno mantenuto le denominazioni sovietiche – invece è specializzato nei T72, che – come ha spiegato l’account X di Massimo Frantarelli – vengono aggiornati alla variante B3M
Di Gianluca Di Feo