Un quadrato rosso senza alcuna scritta sta tingendo i social, a cominciare da Instagram. Rosso come le panchine, come le scarpette, come i baffi rossi sulle guance ai cortei, simboli della lotta contro la violenza maschile sulle donne.
Un quadrato che sta diventando virale in queste ore come prima era virale la poesia della scrittrice e attivista peruviana Cristina Torres Cáceres “Se domani non torno distruggi tutto”.
Di che si tratta? Il quadrato rosso è ora il simbolo social che chiama alla mobilitazione convocata in Italia da otto anni in qua dal movimento transfemminista Non Una di Meno, e non solo. Il testo che lo accompagna online e rimbalza da una bacheca all’altra è infatti sempre lo stesso e recita così: “105 donne ammazzate da un uomo da inizio 2023. 22 gli anni di Giulia Cecchettin. La nostra rabbia davanti all’immobilità delle istituzioni pretende ascolto. La nostra rabbia è in movimento”.
Da qui l’appello alla mobilitazione di sabato prossimo: un corteo e uno sciopero. “Il 25 novembre – si legge – scenderemo in piazza contro la violenza sulle donne con Non Una di Meno ma è della condizione femminile che dobbiamo ricominciare a occuparci rimettendola al centro dell’agenda politica e del dibattito. Mobilitiamoci tutte sul modello dello sciopero islandese, sia dal lavoro che dalla cura. Solo diventando un problema solleviamo il problema”.
Ma cos’è lo sciopero islandese? Una mobilitazione storica contro la disparità di genere che si è tenuta il 24 ottobre e ha coinvolto circa 40 associazioni che hanno indetto la protesta. Si è fermata anche la prima ministra Katrín Jakobsdóttir e migliaia di donne islandesi, scese in piazza soprattutto nella capitale Reykjavik, a braccia incrociate per un giorno, dalla mattina alla sera, interrompendo il lavoro retribuito e quello che retribuito non è, come il lavoro domestico.
Il post prosegue, e torna di nuovo la poesia che viene dal Perù, ripresa e citata anche da Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, che si sta facendo portavoce di una battaglia delle donne (e degli uomini) dopo il femminicidio della sorella: “Se domani sarò io, se domani non torno, sorella mia distruggi tutto”. “E poi – conclude il post virale – ricostruiamo insieme”.