BOLZANO. “Mohammed è l’ennesima vittima della mala accoglienza altoatesina, della volontà di espellere dal centro cittadino qualsiasi forma di marginalità”. Lo afferma l’associazione “BozenSolidale” in una nota sull’incidente lungo la ferrovia a Bolzano in cui sono stati travolti sue giovami migranti. Mohammed – che, secondo “BozenSolidale” è “in fin di vita” – e Awad – “in gravi condizioni” – “avevano trovato rifugio in una boscaglia antistante le rotaie dei treni, si erano resi invisibili sapendo che avvicinandosi alla città sarebbero stati sgomberati dalle istituzioni e fotografati da sciacalli che cercavano notorietà”.
L’associazione aveva avuto contatti con Mohammed che era in lista d’attesa per l’emergenza freddo da diverse settimane, ma “la lista è lunga, conta probabilmente tra le 100 e le 200 persone”. “Non è una novità – si legge nella nota da mesi ripetiamo che centinaia di persone dormono all’addiaccio; da anni chiediamo l’apertura di strutture con progetti di lungo respiro. L’inverno a Bolzano non è una sorpresa. La decisione di aprire un centro di accoglienza nell’ex sede (abbandonata) dell’Inpdap, arriva in estremo ritardo e con tempistiche che probabilmente andranno oltre l’inverno alle porte”.
“È una strategia molto chiara, lasciare per strada le persone, dare il minimo dei servizi, sgomberare per non rendere Bolzano città attrattiva“, conclude “BozenSolidale”.